Una strage di lombrichi. Una perdita pesantissima per la fertilità dei terreni, che si somma a quelle ancor più devastanti e tragiche che hanno sconvolto la Romagna. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti a un mese dal nubifragio che ha colpito la Romagna.
“Non solo danni economici ancora incalcolabili e perdita di vite umane. L’alluvione ha sconvolto la natura con la decimazione delle api dal cui volo dipende l’impollinazione delle piante e ha fatto strage dei lombrichi, indispensabili per la fertilità dei terreni, mentre nelle acque sono in sofferenza pesci e vongole”.
“Il permanere per così lungo tempo dell’acqua nel terreno ha creato condizioni molto critiche per la vita nei circa trecentomila ettari di terreni alluvionati. Insetti, funghi, batteri e lombrichi chesvolgono una attività essenziale per l’umificazione e quindi per la fertilità necessaria alle coltivazioni sono stati spazzati via. Con la morte dei lombrichi – precisa Coldiretti – viene meno il lavoro instancabile da loro svolto nel suolo dove scavano gallerie, incorporano il materiale vegetale morto nel terreno, producono il pregiato humus e provvedono a una struttura ottimale del terreno”.
Lascia un commento