Con una crescita del 6,5% l’agricoltura è l’unico settore produttivo in grado di continuare a creare lavoro nonostante l’economia stenti a ripartire. E’ quanto sottolinea l’Ismea analizzando i dati diffusi dall’Istat, relativi al secondo trimestre di quest’anno. “C’è una tendenza – si legge in una nota – particolarmente positiva nel settore agricolo” con una crescita degli occupati del 6,5% rispetto allo stesso periodo del precedente anno.
Un contributo particolarmente significativo, continua l’istituto, viene dalla componente under 35: i giovani che trovano lavoro nel settore agricolo sono circa 16.200 in più rispetto al corrispondente periodo del 2015, e crescono quindi del 9,1%. Rispetto al dato medio nazionale del +6,5%, l’occupazione agricola aumenta soprattutto al Nord (+9,4%), meno nel Mezzogiorno (+4,3%). In linea col valore medio, la crescita del Centro Italia. Anche relativamente all’ occupazione giovanile il confronto con il dato nazionale è positivo per il settore: per il totale dell’economia la crescita del numero dei lavoratori con meno di 35 anni è stata del 4,5%. Nelle campagne italiane, continua l’Ismea, è aumentato sia il numero di lavoratori indipendenti (+5,9%), che di quelli dipendenti (+7,1%).
Attività come la lombricoltura stanno contribuendo a sostenere questo trend. La lombricoltura, infatti, tra le forme di allevamento è quella che presenta meno barriere all’ingresso in quanto richiede minore superfici disponibili, impegno lavorativo esiguo e investimenti iniziali davvero contenuti.
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