L’approssimarsi della primavera garantisce ai lombricoltori di raddoppiare la capacità produttiva dell’allevamento, e quindi il suo valore, nell’arco di soli due mesi, siano essi alle prime armi o con allevamenti già a regime.
Come è possibile?
Questa opportunità è resa concreta da due condizioni. La prima è quella relativa alle temperature, che proprio in questo periodo dell’anno sono molto vicine a quelle ottimali di gestione delle lettiere.
La seconda condizione è data dall’elevata prolificità delle specie di lombrichi più utilizzate per la produzione di humus: gli Eisenia Fetida e gli Eisenia Andrei (erroneamente chiamati lombrichi rossi californiani).
Queste due condizioni sono necessarie ma non sufficienti, da sole cioè non bastano ai lombricoltori per avere la certezza di riuscire a moltiplicare la capacità produttiva e il valore dell’allevamento.
Cosa fare
Per centrare questo obiettivo è necessario conoscere:
- quali sono le condizioni ottimali di allevamento;
- come ottenerle grazie alle fermentazione del letame, o delle matrici organiche vegetali, utilizzate per alimentare i lombrichi;
- come fare in modo che permangano più a lungo possibile nelle lettiere
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