“Pronti da avviare un tavolo tecnico sulla normativa dell’attività di lombricoltura”. Ad annunciarlo è stato il sottosegretario alle Politiche agricole Alessandra Pesce (nella foto) in risposta a un interrogazione parlamentare dell’onorevole Federico Fornaro (foto in basso) secondo cui “l’allevamento di lombrichi è un’attività molto utile con bassissimi costi di avviamento, tuttavia non poche sono le difficoltà, dovuta a vuoti normativi, a cui va incontro chi svolge questa attività”.
Proprio per rendere più agevole lo svolgimento di questa attività allevatoriale Fornaro ha chiesto al Governo di intervenire per sciogliere alcune delle questioni più insidiose. In primis l’attribuzione di uno specifico codice Ateco e il riconoscimento delle Ula, giornate lavorative necessarie per ottenere la qualifica di imprenditore agricolo a titolo principale o coltivatore diretto, e accedere così anche alle agevolazioni pubbliche. La risposta dell’esecutivo non si è fatta attendere.
“Il ministero delle Politiche agricole e del turismo – ha replicato il sottosegretario Pesce – è al corrente delle difficoltà esistenti nell’inquadramento giuridico dell’allevamento dei lombrichi. In ogni caso, tenuto conto della complessità della problematica e del potenziale interesse nei confronti della materia, il ministero è disponibile ad attivare uno specifico tavolo di lavoro al fine di approfondire le diverse questioni tecniche ed economiche connesse alla quantificazione delle ULA e alla armonizzazione dei codici Ateco”.
Riproduzione riservata
Lascia un commento