Quattrocento mila piante di pomodori, altrettante di melenzane, 200mila di zucchine, 800 mila piante di insalata e 400 mila di peperoni per una produzione complessiva di 2mila e 500 tonnellate di ortaggi. E’ il raccolto stagionale degli orti urbani. Un milione e centomila metri quadrati, più di 100 ettari riconvertiti al verde da pensionati, giovani, hobbisti. Si stima siano oltre 21 milioni gli italiani tornati alla terra fosse anche solo per qualche giorno a settimana.
Secondo l’Istat quasi la metà (44 per cento) delle amministrazioni comunali dei capoluoghi di provincia – sottolinea la Coldiretti – ha previsto orti urbani tra le modalità di gestione delle aree del verde, con forti polarizzazioni regionali: il 72 per cento delle città del Nord-ovest, poco meno del 60 per cento e del 41 per cento rispettivamente nel Nord-est e nel Centro (con concentrazioni geografiche in Emilia-Romagna e Toscana, ma ben rappresentati anche in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e nel Lazio). Nel Mezzogiorno, infine, risultano presenti solo a Napoli, Andria, Barletta e Palermo.
Tutti questi orti, oltre a produrre ortaggi, sarebbero in grado di riciclare oltre 800 tonnellate di umido grazie allo straordinario lavorio dei lombrichi, alchimisti della natura, in grado di trasformare le proteine degli scarti in minerali in grado di migliorare in modo del tutto naturale la struttura chimica, fisica e biologica del terreno portandolo a nuova vita.
© RIPRODUZIONE CONSENTITA CITANDO LA FONTE WWW.LOMBRICOLTURABELLAFARNIA.IT
Lascia un commento