Perdita di peso e maggiore vulnerabilità con una riduzione di oltre il 30% della speranza di vita. Sono gli effetti che il glifosato produce sugli Eisenia Fetida, una delle due specie – insieme agli Eisenia Andrei – più adatte al lombricompostaggio e alla produzione di humus di lombrico. I risultati sono stati emersi da uno studio dei ricercatori della Stony Brook University di New York e pubblicati sulla rivista Chemosphere.
Il glifosato è uno degli erbicidi più utilizzati al mondo, dal 2001 è di libera produzione dopo la scadenza del brevetto della Monsanto. E’ da anni al centro di un dibattito per la sua presunta cancerogenicità che coinvolge la comunità scientifica, i produttori, gli agricoltori e i consumatori. In Europa il primo Paese a metterlo al bando è stata l’Austria, mentre l’Unione Europea ha rinnovato l’autorizzazione alla commercializzazione di prodotti a base di questa sostanza chimica fino al dicembre del 2022.
I ricercatori dell’ateneo newyorchese hanno inserito per 40 giorni degli Eisenia Fetida in una lettiera in cui sono stati aggiunti 26,3 mg di glifosato sotto forma di sale di isopropilammina per kg di terreno. Al termine di questo periodo i ricercatori hanno rilevato una perdita di biomassa dei lombrichi dal 15 al 26%. Inoltre gli stessi lombrichi hanno mostrato una capacità di sopravvivenza ridotta dal 22,2 al 33,3% a uno stress test rispetto ai lombrichi che vivono in terreni incontaminati.
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