Crescita ridotta fino al 50% e calo della riproduttività oltre il 40%, sono gli effetti che secondo uno studio indiano, i pesticidi hanno sui lombrichi, anche se utilizzati alle dosi consigliate.
La ricerca condotta dal dipartimento di Zoologia dell’università indiana di Patna e pubblicata sulla rivista Bullettin Environmental Contamination and Toxicology, ha studiato in particolare gli effetti che tre tipi di pesticidi: la Carbendazima, il Dimetoato e il Glisofato, hanno sulla specie di lombrichi più adatta al lombricompostaggio, l’Eisenia Fetida (erroneamente chiamata nel nostro paese lombrico rosso californiano, ma di californiano in via esclusiva non ha nulla!).
I 3 pesticidi
La Carbendazima è un funghicida ad ampio spettro che penetra rapidamente nei tessuti delle piante ed è efficace contro numerose malattie crittogamiche delle piante coltivate e possiede una valida attività collaterale nei confronti degli acari fitoparassiti.
Il Dimetoato è un insetticida particolarmente utilizzato negli uliveti, ma non solo, per la difesa contro la mosca.
Il Glisofato è il più diffuso erbicida al mondo, oggetto di una campagna di sensibilizzazione mondiale che spinge per la messa al bando.
Oltre a queste tre sostanze i biologi indiani hanno testato anche gli effetti di una loro miscela.
Effetti sulla crescita
I risultati sono inequivocabili. Alle dosi consigliate dalla letteratura scientifica nessun pesticida, né la loro miscela, ha portato alla morte dei lombrichi Eisenia Fetida, ma dopo solo 28 giorni di esposizione, rispetto al campione di lombrichi non esposto alle tre sostanze e al loro mix, quelli invece che sono stati a contatto con i pesticidi hanno avuto rispettivamente, un calo della crescita del 43% con la Carbendazina, con il Dimetoato e la miscela e del 47% con il Glisofato.
Effetti sulla riproduttività
Gli scienziati indiani non si sono limitati a registrare il calo della crescita dei lombrichi Eisenia Fetida ma hanno anche misurato le conseguenze della riproduttività rilevando questa volta gli effetti dell’esposizione su un arco temporale più lungo, 8 settimane. Dopo tale periodo i campioni esposti hanno fatto segnare un calo delle nascite di nuovi lombrichi del 40% nel caso dei contatto con la miscela dei tre pesticidi, del 34% tra quelli esposti a Dimetoato , del 30% per quelli alla Carbendazina e del 23% in caso di esposizione con il Glisofato.
Come se non bastasse, i biologi del dipartimento di Zoologia dell’università indiana di Patna hanno sottolineato come vi sia il rischio concreto che i pesticidi accumulati nel corpo dei lombrichi possano trasferirsi nella catena alimentare arrivando potenzialmente anche negli alimenti di consumo umano.
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