Il solo citarla provoca in alcuni di noi un generale stato di malessere, per i lombrichi invece è indispensabile, senza sarebbero destinati a morte certa.
L’umidità è uno degli elementi fondamentali per la vita dei lombrichi. Nell’habitat ideale degli Eisenia Andrei ed Eisenia Fetida, le due specie più indicate per la produzione di humus attraverso il riciclaggio degli scarti organici, deve essere compresa tra l’80 e l’85%. Ma perché è così importante?
Lo è perché i lombrichi respirano attraverso la pelle che per questa ragione deve mantenersi umida. E ciò è possibile solo se l’ambiente in cui vivono ha, appunto, un elevato grado di umidità.
Se allevati all’aperto in autunno e inverno le condizioni climatiche provvedono a garantire la giusta percentuale. Nelle stagioni più calde invece occorre controllarne il livello con una frequenza più elevata mano a mano che si avvicina l’estate. Periodo nel quale è bene innaffiare la lettiera anche una volta ogni due, tre giorni.
Per gli allevamenti al chiuso l’umidità è uno dei parametri da tenere sempre sotto controllo. I contenitori in plastica, rispetto a quelli in legno, tendono a favorirne l’accumulo.
Nella gestione dell’umidità occorre fare attenzione a non accedere per eccesso, perché se è vero che amano ambienti umidi ma se l’acqua si accumula sul fondo del contenitore e non ha modo di scolare rischia di fare annegare i lombrichi.
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